Ictus
Incidenza, sintomi e trattamento
In circa il 79% dei casi di ictus, un vaso sanguigno che alimenta il cervello viene bloccato, ad esempio da un embolo. Questo porta a un'irrorazione sanguigna insufficiente.
Quasi il 13% dei pazienti riscontra esattamente l'opposto, cioè un sanguinamento nel cervello dovuto a vasi sanguigni danneggiati. In entrambi i casi l'irrorazione sanguigna di determinate regioni del cervello non è più sufficiente a causa di un disturbo di circolazione locale.
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Incidenza
Alla luce delle ultime stime, si registrano ogni anno, in Italia, circa 200.000 casi di persone colpite per la prima volta da ictus. Pressappoco la metà dei pazienti apoplettici in vita resta permanentemente invalida per un anno dopo l'evento e necessita di aiuto da parte degli altri. Nel frattempo sono 1 milione i cittadini italiani che patiscono le conseguenze di questa malattia. A causa dell'invecchiamento della società italiana, si può stimare che il numero di pazienti apoplettici subisca un drastico incremento nelle prossime decine di anni. Il quadro clinico dell'apoplessia costituisce pertanto una delle sfide principali del sistema di previdenza sociale italiano.
I sintomi dell'ictus
I sintomi dell' ictus possono ampiamente variare da persona a persona, anche in base alla loro gravità. Comprendono:
disturbi alla vista
campo visivo ristretto
limitazioni della visione stereoscopica (vista doppia)
disturbi linguistici e di comprensione linguistica
paralisi, sensazione di intorpidimento
sensibilità al tatto limitata
abbassamento dell'angolo della bocca: queste disfunzioni possono manifestarsi anche nella gamba e nel braccio (piede cadente e mano cadente)
dolore alla spalla
articolazione del ginocchio instabile in posizione eretta
instabilità del dorso
vertigini con deambulazione incerta
spasticità di varie forme e livelli di gravità
Riabilitazione neurologica
Secondo il gruppo di lavoro tedesco sulla riabilitazione, il metodo noto come modello a fasi trova applicazione nel campo della riabilitazione neurologica. Il bisogno di aiuto del paziente viene valutato inizialmente dal dottore e dal terapista che lo seguono. Una determinata fase di riabilitazione può essere presa in considerazione a seconda del bisogno di aiuto del singolo paziente. Secondo il gruppo di lavoro tedesco sulla riabilitazione, la riabilitazione neurologica si divide nelle seguenti fasi:
fase A: trattamento medico acuto
fase B: riabilitazione medica e terapeutica, riabilitazione precoce, in parte anche in presenza delle limitazioni più gravi (coma), rivolta a pazienti gravemente colpiti le cui abilità a participare a un trattamento sono limitate
fase C: riabilitazione medica e terapeutica autosufficienza limitata
fase D: riabilitazione medica e terapeutica movimento possibile all'interno del reparto
fase E: riabilitazione medica e professionale (reintegrazione, riorientamento, se del caso)
fase F: trattamento di cura, misure per preservare la condizione corrente
Sono stati raggiunti molti traguardi negli ultimi anni nelle prestazioni di cure acute. Mediante i moderni dispositivi medici, Ottobock punta a concentrarsi maggiormente su riabilitazione e trattamento di pazienti acuti. Ottobock offre un vasto assortimento di soluzioni e prodotti moderni: dalle carrozzine di supporto per la prima fase di riabilitazione, ai prodotti per la dorsiflessione debole (ortesi, stimolazione elettrica funzionale, SEF, sotto forma di stimolazione di superficie o di impianto), alle ortesi volte a stabilizzare la spalla, il ginocchio e l'articolazione del polso.
Ritorno alle attività quotidiane: tre passi per un'ortesi Ottobock
- Qui troverai una panoramica di tutte le ortesi e i supporti che potrebbero potenzialmente aiutarti. Porta l'elenco con te al tuo prossimo appuntamento dal medico.
- Parla con il tuo medico di quale ortesi sia più adatta ai tuoi sintomi e condizioni. Il medico può quindi prescriverti l'ortesi appropriata.
- Porta la prescrizione all'ortopedia di fiducia. Ti forniranno la nuova ortesi e la adatteranno alle misure esatte del tuo corpo.